BIANCAVILLA, UN CALCIO OLTRE LE FRONTIERE

Il Calcio come motore per ripartire, il calcio come fonte di aggregazione, di solidarietà, di divertimento, di socializzare, il calcio come primo mattone di una ricostruzione sociale dopo tante sofferenze nella propria terra abbandonata per una futuro migliore altrove. Un futuro lontano Dal Gambia, dal Mali, dalla Nigeria, dal Burkina Faso, dal Togo. Terre devastate da ogni tipo di problema, terre che hanno visto la fuga di molti ragazzi che in Italia cercano di rifarsi una vita, possibilmente migliore. Il Cara Mineo, ha già vinto la partita più bella, la formazione di migranti provenienti da ogni parte dell’Africa che in Italia hanno chiesto asilo politico ieri ha debuttato in un campionato italiano riconosciuto dalla Figc. E’ la prima squadra formata da migranti che ottiene il permesso di giocare in un torneo italiano, la meritata attenzione che questi ragazzi si sono ritagliati ci sta tutta, perché hanno dato un grande esempio di sport: il calcio è puro divertimento e solo questo sport riesce a parlare un linguaggio universale. Il Cara Mineo ieri ha debuttato, lo ha fatto a Biancavilla, allo stadio “Orazio Raiti”, contro l’Atletico. Ad accogliere i migranti del Cara, c’erano tante troupe televisive, le istituzioni locali e il pubblico di Biancavilla che, molto sportivamente ha incoraggiato e applaudito per tutta la partita. Una partita ben giocata dal Cara Mineo, finita 1-1 con le reti di Costanzo per i locali e di Nije Bakarij per gli ospiti. Entrambe le marcature su rigore. Una bella giornata di sport, quei miracoli sportivi che solo il calcio, nonostante i tanti problemi di cui soffre, riesce a regalarci. Con il Cara Mineo che si è ritagliato il titolo di squadra dell’anno.

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Autore: Redazione

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