Il fronte lavico non è avanzato più di tanto nella notte lungo il versante dei territori di Adrano e Biancavilla, pertanto l’eruzione interessa le aree sommitali del vulcano intorno ai 2000 metri. L’attività è comunque notevolmente diminuita. Rimane alta, tuttavia, la soglia di attenzione. In tanti in queste ore si stanno recando sui luoghi ma considerate le avverse condizioni atmosferiche e l’inaccessibilità dei posti, la Protezione Civile e i vulcanologi dell’Ingv di Catania raccomandano a tutti di fare molta attenzione e di non recarsi sull’Etna per vedere da vicino la colata lavica perché è molto pericoloso anche per la presenza di neve. Il colata lavica al momento è a quota 1800 metri di altezza subito prima del rifugio Galvarina ad Adrano, mentre a Biancavilla la colata si è arrestata a 1700 metri in prossimità del rifugio San Giovanni Gualberto. Considerata la scarsa visibilità, al momento non è possibile fornire dati sull’avanzamento della colata che potrebbe essersi arrestata. L’attività vulcanica è monitorata costantemente dall’Istituto nazionale di Vulcanologia e dalla Protezione civile che ha inviato diversi uomini nella zona di Adrano.
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