“Assolto perché il fatto non sussiste”. Questa la sentenza di oggi nel processo a carico dell’adranita Giuseppe Bivona di 53 anni, arrestato nel dicembre del 2013 dai carabinieri con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Bivona era finito in carcere perché ritenuto responsabile di aver commesso delle estorsioni aggravate nei confronti dei proprietari di terreni agricoli di contrada Vituro–Pernigotto, imponendo alle vittime la “guardiania” per garantite ogni forma di sicurezza. Per lui il Pm aveva chiesto la condanna a 8 anni di carcere. Ma per Bivona è giunta l’assoluzione dopo un mese trascorso in carcere e il resto ai domiciliari, con l’assoluzione oggi i giudici hanno ordinato che venga rimesso in libertà, aderendo cosi alla tesi del difensore di Bivona, l’avv. Francesco Messina.
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