L’OMBRA DEL RACKET AD ADRANO. CARMELO COTTONE: “RIBELLIAMOCI”

Una recrudescenza della criminalità allarmante quella che si è registrata ad Adrano negli ultimi due giorni: tra rapine, atti intimidatori e auto rubate e date alle fiamme. Tra gli episodi inquietanti da evidenziare il ritorno del racket del pizzo, sono ricomparse le bottiglie con all’interno benzina collocate agli ingressi di attività commerciali, una strategia del terrore che non risparmia nessuno, neanche i panifici. Un messaggio tanto inequivocabile quanto ignobile diretto chi a lavora, a commercianti e imprenditori, piccoli e grandi, ai quali viene detto “cercati l’amico buono”, colpendoli nella dignità di lavoratori e di uomini. Solo poche settimane fa, è nata ad Adrano Libera impresa, associazione antiracket e antiusura, presieduta da Rosario Cunsolo, alla presenza del Procuratore capo, Michelangelo Patanè è stata presentata ufficialmente alla città e ad Adrano è stato consegnato uno strumento importante per dire insieme no al pizzo e che si può lottare contro balordi che mortificano il tuo lavoro e la tua dignità. A capo di Libera impresa ad Adrano c’è Carmelo Cottone, diventato cavaliere della Repubblica perché ha avuto il coraggio di ribellarsi al racket. E la reazione del cavalier Carmelo Cottone non si è fatta attendere dopo avere appreso dal nostro tg del nuovo atto intimidatorio nei confronti di imprenditori adraniti. In una intervista a Tva notizie, Cottone oggi invita i commercianti a ribellarsi al racket.

cottone

Autore: Redazione

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