Continuano nel massimo riserbo le indagini sulla morte del 25enne catanese, Giuseppe Dainotti, rinvenuto cadavere lo scorso 17 aprile in prossimità dell’autolavaggio, lungo la statale 284, in territorio di Adrano. La novità è che ci sono due indagati per omicidio: il custode dell’autolavaggio, un 41enne di Adrano, l’uomo che ha segnalato alla polizia la presenza del cadavere, e un 24enne di Catania, che sarebbe stato con la vittima al momento della sparatoria. La Procura di Catania ha indagato i due come atto dovuto per fare eseguire l’autopsia su Dainotti. Il custode si trova in carcere solo con l’accusa di detenzione illegale di armi, che non sarebbero quelle del delitto e che furono trovate dalla polizia nel furgone, con il quale si era recato in commissariato per segnalare la presenza del cadavere. Ad assistere il custode è l’avv. Francesco Messina, che ha presentato istanza di riesame per la scarcerazione dell’uomo. “Attendiamo – dice il legale – gli esiti di altri accertamenti per valutare meglio la vicenda che merita la massima attenzione”. L’ipotesi della tentata rapina finita nel sangue rimane la più accreditata.
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