ADRANO. CHIUSURA INDAGINI. 50 EURO E PIZZE IN CAMBIO DEL VOTO ?

Pubblicato il 11 Giugno 2019

Entra nella fase cruciale il procedimento giudiziario sulla presunta compravendita di voti alle elezioni amministrative di Adrano del 2018. Ai 14 indagati, tra  i quali i  2 consiglieri comunali, Federico Floresta e Maria Grazia Ingrassia, sono stati notificati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari. Un passaggio significativo con cui adesso gli indagati potranno visionare la documentazione relativa alle indagini espletate e presentare entro 20 giorni memorie difensive o produrre documenti. Insomma adesso si procede, per cosi dire, a carte scoperte su una inchiesta che coinvolge 14 persone e che getta più di un’ombra sul Consiglio comunale di Adrano.  Carte dalle quali emergono oscuri intrecci e una sistema di raccolta del consenso in cambio di denaro ma anche di pizze, ma si parla anche di schedature di elettori per la creazione di un database. Ovviamente siamo ancora nel campo delle ipotesi e che tutto deve essere ancora dimostrato. In tanti comunque ad Adrano rischiano il processo, politici e amici dei politici. Le accuse rimangono pesanti, anche se è stata esclusa  l’aggravante mafiosa. Nell’avviso di conclusione indagine  si legge, tra l’altro, che Federico Floresta, Maria Grazia Ingrassia e Antonio Furnari, “si associavano tra loro allo scopo di commettere più delitti di corruzione elettorale e mercimonio del voto, creavano e gestivano una rete di soggetti, che in cambio di somme di denaro avrebbe dovuto agire sul territorio per procacciare voti in favore dei 2 candidati consiglieri”. Si  legge inoltre che agli elettori “offrivano o comunque promettevano somme di denaro di importo tra 25 e 50 euro ad elettore, ed altre utilità”, tra cui delle pizze. Si parla anche di normografi consegnati agli elettori per “facilitare la scrittura”. Alle altre persone coinvolte nell’inchiesta viene contestato  il fatto di avere ricevuto somme di denaro o altra utilità al fine di dare il proprio voto.