I RAGAZZI DI SANTA LUCIA VERSO LAMEZIA TERME CON MONS. SCHILLACI

La nomina a vescovo di Lamezia Terme di mons. Giuseppe Schillaci, ha fatto gioire i cuori di tutti gli adraniti, ma sono stati i cuori dei ragazzi di Santa Lucia, cresciuti con Pippo Schillaci, a “impazzire” di gioia. Oggi quei ragazzi hanno riscoperto il senso di appartenenza ad una comunità ed  hanno ripreso ad incontrarsi, un incontro che culminerà il 6 luglio 2019 in Calabria, per quel ponte Adrano-Lamezia Terme la cui costruzione cominciò a Santa Lucia. Ma leggiamo una nota di Salvo Italia:               

“La comunità ecclesiale di Santa Lucia continua il suo cammino di preparazione in vista della consacrazione episcopale di Mons. Giuseppe Schillaci. Ieri sera, gli amici, che partiranno il 6 luglio per Lamezia Terme, hanno partecipato ad una messa celebrata da Don Giuseppe Calambrogio.

Don Giuseppe, nell’omelia, si è soffermato sul valore della sequela di Cristo nella società,  scossa, oggi, da una profonda crisi di valori. Ogni cristiano, senza distinzione di ruolo,  ha il dovere di essere testimone nell’ambiente in cui vive, opera e lavora. Ai presenti, inoltre, don Giuseppe ha rivolto un invito. Quello di utilizzare non solo la fede in questo impegno di testimonianza ma anche l’intelligenza. Un’intelligenza che porta a discernere e a rendere sempre più efficace la fede nella società. Tutti riuniti intorno alla mensa nel Presbiterio, in tanti, ieri sera, si sono ritrovati a Santa Lucia. Come se, per coloro che sono cresciuti e formati con Mons. Schillaci, sotto la guida di Don Giuseppe Calambrogio, si fosse riaccesa la fiamma dell’appartenenza ad una comunità di amici e credenti. Una fiamma che, forse, non si era mai spenta.  Nella nomina di Pippo Schillaci a Vescovo di Lamezia Terme, sicuramente rientrava anche il progetto di riunire nuovamente intelligenze e volontà  che, vivendo questo presente di entusiasmo e gioia,  desiderano proiettarsi verso il futuro. Lévinas, filosofo molto caro al nostro mons. Schillaci, sosteneva che la relazione e la responsabilità che abbiamo nei confronti dell’Altro sono una dimensione costitutiva di noi stessi”.

Autore: Redazione

Condividi questo articolo su