ADRANO. I BRACCIANTI AGRICOLI CHIAMANO IL MINISTRO DEL LAVORO

I braccianti agricoli del comprensorio etneo si sono riuniti in assemblea ad Adrano  con il gruppo dirigente del Sifus. Nel corso di un incontro nei giorni scorsi a palazzo Bianchi, in primo piano la questione che riguarda i braccianti di Adrano, Biancavilla, Paternò e Santa Maria di Licodia che nel 2019 non hanno percepito l’indennità di disoccupazione agricola e non si sono visti neanche accreditare i contributi previdenziali. “Da questo incontro  è emerso  – dice il segretario generale del Sifus Maurizio Grosso – che gli ispettori dell’Inps hanno completato di ascoltare i braccianti che hanno prestato attività lavorativa con l’azienda agricola “L’Edera e che stanno  per attivarsi per sentire anche i lavoratori delle altre 7 ditte bloccate a seguito dei controlli. Inoltre  – continua Grosso – intendono inquadrare i  braccianti dell’azienda Edera ritenuti veri, anziché quali braccianti dipendenti del settore terziario”. Tuttavia, in un incontro di alcuni giorni fa, al quale hanno partecipato tutti i sindacati e il direttore provinciale dell’Inps, è stato stabilito di fermare tale procedura nelle more che sull’argomento si esprima l’ufficio legale dell’Inps. Grosso aggiunge che nell’assemblea i dirigenti Sifus hanno anche sollevato la questione  del recupero degli indebiti, affermando che verranno trattenuti dall’Inps in un’unica soluzione anziché nella misura di 1/5 l’anno. Tutto ciò significherà, ad esempio che, all’Inps di Paternò, su circa 12 mila braccianti che presenteranno entro il 31 marzo domanda di disoccupazione, ben 4 mila non la percepiranno a causa del recupero degli indebiti, determinando seri problemi economici per le famiglie e per tutta la comunità. Alla luce di tutto questo, il Sifus ha chiesto un incontro urgente  al ministro del Lavoro Nunzia Catalfo e non  esclude nuove azioni di protesta.

Autore: Redazione

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