Svolta sul caso della ragazza disabile violentata all’Oasi di Troina. E’ stato posto in stato di fermo un operatore sanitario di 39 anni, L. A., nato in provincia di Enna, sposato e padre di due figli, in servizio da due anni nel centro specializzato. Ad inchiodarlo è stato l’esame del Dna. L’uomo ha confessato a conclusione di un lungo interrogatorio. L’inchiesta della squadra mobile di Enna, che ha subito attivato il «codice rosso», è scattata dopo la denuncia del legale della famiglia della giovane violentata e che ora è in stato di gravidanza. Gli abusi risalirebbero allo scorso mese di aprile in pieno periodo lockdown, quando la ragazza era risultata positiva al Covid e l’Oasi dichiarata zona rossa. In una nota, ieri l’istituto aveva dichiarato che “si costituirà parte civile perché parte lesa in questa triste e dolorosa vicenda che ha sorpreso e sconvolto la dirigenza e il personale tutto”..
