TROINA. IL DNA CONFERMA. IL 37ENNE ACCUSATO DI VIOLENZA SESSUALE, E’ IL PADRE DEL NASCITURO

Non ci sono più dubbi. Anche il Dna ha confermato che il 37enne di Troina, in servizio all’Oasi, è l’uomo che ha abusato sessualmente di una disabile che adesso aspetta un bambino. Il padre del nascituro è appunto l’operatore sanitario troinese, che lo scorso 7 ottobre era stato fermato dalla polizia.  L’abuso risalirebbe al periodo allo scorso mese di marzo in pieno lockdown, quando la giovane disabile era ospite della struttura e positiva al Covid-19. Che sia lui il padre del bambino è stato accertato dalla comparazione del suo materiale biologico e del feto. L’esame è stato possibile grazie a una moderna tecnica che ha consentito l’estrapolazione del Dna del nascituro con esami eseguiti sul sangue della mamma. C’è da dire che il 37enne di Troina aveva confessato di essere l’autore dell’abuso ma i contorni delle vicenda devono ancora essere del tutto chiariti. La Procura di Enna al riguardo ha acquisito due perizie di esperte che hanno sostenuto quanto dichiarato dai testimoni alla polizia: ovvero la totale incapacità della giovane a dare il proprio consenso a un rapporto sessuale. Le indagini sulla squallida e dolorosa storia proseguono. Si tenta di capire se il 37 operatore sanitario dell’Oasi abbia ripetuto nel tempo la violenza sessuale, non solo ai danni della disabile rimasta incinta ma anche di altre donne ospiti del Centro di assistenza.

Autore: Redazione

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