IL RUMORE DEL CUORE IN FRANTUMI E LA BEATA IGNORANZA

Questo brutto momento legato al Covid prima o poi finirà. Ricorderemo, tra l’altro, sofferenza, i teneri anziani morti in solitudine in ospedale e lo strazio dei familiari che non hanno potuto rivolgere l’ultimo abbraccio. Ma ricorderemo anche la beata ignoranza di tanti soggetti che hanno negato l’evidenza, quelli col cervello sigillato. Quelli che: “ormai si muore solo di Covid”, “fatemi vedere le cartelle cliniche”, “ma aveva patologie pregresse e 90 anni”, “i giornalisti sono pagati per scrivere queste falsità”, “gli ospedali sono vuoti”, “è tutta una sceneggiata”, “i camion militari in fila a Bergamo portavano bare vuote”. Questa e altra spazzatura abbiamo sopportato da analfabeti funzionali, da scienziati del web che non sanno mettere l’acca al posto giusto, da imbecilli. Oggi pomeriggio ad Adrano sono stati celebrati i funerali di Alfredo, il 54enne morto per Covid senza altre patologie l’altro ieri all’ospedale di Acireale. E’ stato straziante vedere sua moglie e i suoi figli in lacrime. Solo poche ore prima del funerale, la dolce figlia di Alfredo è stata costretta a replicare sui social ad un individuo che il papà era morto solo per il Covid. Cari complottisti del cavolo, adesso avete rotto per davvero. Tenetevi le vostre masturbazioni cerebrali per voi e abbiate rispetto per i morti e per i loro familiari. Credete a ciò che vi pare ma non inquinate più. A voi tutti dedico due spazi, nella speranza che vi facciano riflettere e ragionare. Il primo riguarda la triste vicenda di Moira Perruso. Sua madre è morta di Covid in un ospedale in Lombardia. Di sua mamma è rimasto solo un sacchetto (nella foto) con gli effetti personali infetti. Ecco le struggenti parole di Moira nella sua pagina Facebook a proposito della morte dell’amata madre:  “Ai miei piedi ciò che mi restituiscono di mia madre… Non posso nemmeno buttarmi a capofitto su quegli abiti per sentire ancora una volta il suo odore, sono infetti… Per chi nega, per chi specula, per chi non ha protetto: che possiate sentire anche voi il rumore del cuore in frantumi”. E adesso il secondo spazio, decisamente ironico ma che vi calza a pennello. È la gustosa massima del piccione e degli scacchi di autore anonimo. Leggete con attenzione: “Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà impettito come se avesse vinto lui”. Buona salute a tutti. (salvo sidoti)

Autore: Redazione

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