L’ADDIO INNATURALE. QUESTO NATALE SENZA I “NUOVI MARTIRI”

Sarà un Natale nuovo quello che vivremo quest’anno, sicuramente più intimo. Nelle case di alcune famiglie sarà un Natale più triste e più vuoto perché mancheranno nonni, papà, mamme, zie o figli. Mancheranno quelle persone che si è portati via il Covid. Sarà un Natale senza questi “nuovi martiri”, come li ha teneramente definiti un sacerdote adranita, durante un funerale celebrato ad Adrano. Ed è drammaticamente vero. Perché se ne sono andati senza avere vicino i familiari proprio nel momento in cui era più necessaria che mai questa vicinanza: e ciò ha reso più doloroso il distacco. Un dolore straziante per chi ha chiuso gli occhi per sempre in solitudine in un letto d’ospedale, senza potere vedere per l’ultima volta gli occhi tristi ma familiari dei propri cari. Per quest’ultimi una pena immensa intrisa di sofferenza e impotenza. Un addio innaturale. Le lacrime versate per queste morti sono tutte uguali: per una nonna, per una sorella o per una figlia. La loro età è stata livellata dallo stesso dolore, perché sarebbero tutti ancora in vita senza questo maledetto nemico invisibile. Avrebbero ancora vissuto un mese, un anno, 30 anni, una vita. Avremmo ancora una nonna, una mamma, una vita. Sarebbe stato un Natale anche con loro. Non possiamo sottacere che mentre tutto questo avveniva, qualcuno in maniera vergognosa e sconsiderata non solo negava ma scherniva anche e commentava addirittura infastidito le morti legate al Covid. Evidenziamo ancora questo volgare atteggiamento, perché cafoni del web senza alcun ritegno non si sono neanche resi conto di avere aggiunto dolore al dolore. A chi continua a pensare che il mondo ce l’abbia con loro, a chi continua a negare mentre si continua a morire, rivolgiamo una semplice richiesta, nella speranza che li faccia ragionare, impresa ardua, ma ci tentiamo lo stesso. Negate quello che vi pare ma lasciate in pace i morti, evitate di commentare i decessi soprattutto in modo sarcastico e vergognoso, come è più volte accaduto. Fatelo per i familiari di questi morti, perché li avete feriti e manco lo sapete. È Natale anche per voi. Non arriverete mai a chiedere scusa, lo sappiamo, figuriamoci. Ma adesso è il momento del silenzio per rispetto di chi ha chiuso gli occhi per sempre in solitudine e per chi ha pianto i propri cari in solitudine. Buon Natale a quest’ultimi. (salvo sidoti)

Autore: Redazione

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