PADRINI E MADRINE. LA RIFLESSIONE DI UN LAICO A SOSTEGNO DEL DECRETO DI MONS. GRISTINA

Sulla questione del decreto di mons. Salvatore  Gristina, con il quale sono state annullate per 3 anni, in via sperimentale, le figure di padrini e madrine nella celebrazione di battesimo e cresima, pubblichiamo una riflessione sull’argomento inviata alla nostra redazione da Salvo Italia, il quale esprime il suo punto di vista da laico. Ecco il testo della sua lettera:     

“Padrini e madrine e l’iniziazione cristiana”

Il decreto del pastore della Chiesa catanese, l’arcivescovo mons. Salvatore Gristina, con cui sospende il padrinato nella celebrazione dei sacramenti del Battesimo e  della Confermazione ci trova consenzienti e attenti alla riflessione ecclesiale e pastorale che essa suscita.

Certamente la funzione dei padrini e delle madrine ha assunto negli ultimi anni un valore che molto spesso esula dal vero scopo che la Chiesa ha, da sempre, attribuito: l’accompagnamento, accanto ai genitori, della crescita cristiana e religiosa del bambino da battezzare e del cresimando.

Quindi il loro compito non è quello di accompagnare alla fonte battesimale o all’altare, rispettivamente, il bambino o ragazzo che i genitori affidano loro in questo compito. No, il loro compito ha una grande valenza ecclesiale. Nel caso del Battesimo pronunciare le promesse battesimali, assieme ai genitori, al posto del bambino e nel caso della cresima assistere il giovane nella sua conferma come membro della Chiesa.

La Lettera di mons. Gristina è un prezioso invito a riflettere il loro ruolo e funzione. A ricordarci il fondamento su cui si erge la fede e la testimonianza cristiana. Un’occasione per ridare nuova vitalità e consistenza educativa e catechetica al  ruolo che ricopre la famiglia e l’intera chiesa locale di cui padrino e madrina sono espressione.

Essi appartengono alla Chiesa, sono parte della Chiesa, in comunione con il magistero episcopale e i sacerdoti della chiesa locale per eccellenza che è la parrocchia. Il cammino catecumenale e catechetico deve essere rivolto soprattutto a loro.

Pertanto i tre anni di sospensione diventino occasione per fare tutti, in particolar modo i laici, un profondo esame di coscienza su abitudini e costumi che hanno deturpato la dimensione di testimonianza cristiana dei padrini e delle madrine negli ultimi tempi.

Salvo Italia

 

Autore: Redazione

Condividi questo articolo su