LA REPLICA DEL DIRIGENTE SCOLASTICO DEL LICEO VERGA DI ADRANO AL SIT-IN DI INSEGNANTI E ORGANIZZAZIONI SINDACALI

Egregio Direttore,

ho avuto modo di constatare in questi giorni che il Suo giornale si è interessato alla vicenda che vede coinvolti alcuni docenti dell’Istituto Scolastico Liceo “G.Verga” di Adrano, da me diretto, che si agitano per mettermi in cattiva luce in vari ambiti, sia mediatici che istituzionali, fino ad improvvisare un sit-in presso l’Ufficio Scolastico Regionale, pretendendo addirittura un mio trasferimento d’ufficio o, in alternativa, il trasferimento di ufficio di 60 insegnanti per incompatibilità ambientale. Sono vicende che ritengo ridicole e dalle quali vorrei tenermi alla larga, se non fosse per la risonanza mediatica che le iniziative di pochi facinorosi stanno avendo presso i tanti cittadini, anche dei paesi limitrofi, ai quali bisogna dire la Verità, artificiosamente falsata da questi agitati soggetti, sorretti da alcune organizzazioni sindacali, dai quali hanno preso le distanze le altre organizzazioni sindacali che non hanno voluto partecipare.

Vengo al dunque.

Da circa quindici anni sono stato inquadrato nel ruolo della Dirigenza Scolastica e sono stato incaricato in qualità di dirigente scolastico in due Istituti della Provincia di Catania e, da sette anni, presso il Liceo “G.Verga” di Adrano, ottenendo anche il prestigioso riconoscimento di coordinatore della valutazione dei Dirigenti Scolastici della Regione Siciliana.

Inoltre sono stato nominato contemporaneamente ed oltre ai due Istituti Scolastici per i quali sono titolare, anche la reggenza di altri istituti sprovvisti di Dirigenti.

In tutta questa lunga carriera, non ho mai avuto alcun problema con i docenti con i quali ho sempre mantenuto un rapporto cordiale e senza alcuna preclusione nel sentire le loro idee, le loro valutazioni sulle questioni che riguardano la scuola, in un confronto sempre costruttivo.

Questa mia propensione alla partecipazione dei docenti, ma anche del personale ATA, ha consentito di raggiungere risultati eccellenti, riconosciuti a livello ufficiale nelle varie rilevazioni nazionali e provinciali, nelle quali gli Istituti da me diretti si sono sempre piazzati ai primissimi posti per qualità e definiti Istituti di ECCELLENZA.

La vicenda di basso profilo di cui ci stiamo occupando è sorta all’improvviso nell’ultimo anno, allorquando sono avvenuti tre fatti ben precisi.

Il primo fatto, quando ho dovuto ricordare a due insegnanti che i permessi per cariche politiche (un insegnante era Presidente del Consiglio Comunale di Adrano ed una insegnante Assessore Comunale di Adrano) possono essere usufruiti, ma nel rispetto dell’art. 38 del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei docenti, cioè sulla base di una programmazione anticipata e non a piacimento, presentando la richiesta di permesso lo stesso giorno o qualche ora prima dell’assenza, addirittura con la pretesa di autodeterminazione, senza nemmeno aspettare il permesso;

il secondo fatto, perché alcuni docenti ritenevano di stabilire a proprio gradimento l’assegnazione alle classi di docenza e dell’orario di insegnamento, anche contro la normativa che fissa criteri organizzativi di funzionalità, flessibilità e di imparzialità sia per l’assegnazione delle classi che per l’organizzazione dell’orario di insegnamento, e non tenendo conto delle prerogative del Dirigente Scolastico che ha il dovere di adottare gli atti e i provvedimenti amministrativi e di  fare rispettare le regole, sia per le assegnazioni delle classi che per l’organizzazione dell’orario di servizio e di insegnamento.

il terzo fattoè associabile alla pandemia determinata dal Covid – 19 che ha imposto la didattica a distanza (DAD) che alcuni insegnanti hanno condotto senza il rispetto di quanto stabilito dal Ministero e dalle linee guida emanate del Ministero, e dalle decisioni approvate e deliberate all’unanimità dagli organi collegiali del Liceo sull’utilizzo dei sistemi informatici, violando anche le leggi sulla privacy e facendo registrare addirittura un numero di ore di lezioni inferiori a quelle contrattuali, a differenza di quanto effettuato dagli altri docenti rispettosi delle regole che hanno svolto regolarmente il proprio lavoro e le ore di lezione, senza alcun protesta.

Quindi, questo Dirigente Scolastico ha esercitato il proprio diritto-dovere di controllo e di verifica sullo svolgimento del servizio, delle lezioni e delle attività scolastiche svolte dal personale della scuola compresi gli insegnati, con obbligo di intervenire in merito per garantire le migliori condizioni organizzativo didattiche e riportare l’ordine.

Semmai, il pandemonio e lo scompiglio creato da parte di pochissimi insegnanti che hanno pure falsato artificiosamente a dismisura i numeri riportati nei mass – media sui docenti interessati dai procedimenti disciplinari e dalle contestazioni, appaiono sufficienti a ritenerli responsabili della violazione del dovere di fedeltà imposto a ciascun docente dalla legge (art. 2104 e 2105 del C.C., dal codice di comportamento, ecc.) che, laddove verificato, potrebbe determinare anche il licenziamento.

Per questi motivi, in ordine all’obbligo di fedeltà, questo Dirigente Scolastico relazionerà all’Ufficio Scolastico Regionale, competente in materia di provvedimenti disciplinari di questa portata. Ritenendo di avere chiarito sufficientemente come stanno i fatti, si chiede di pubblicare la giusta mia replica nel Suo giornale, e si ringrazia anticipatamente.

Cordiali saluti.

Il Dirigente Scolastico

Prof. Vincenzo Spinella

Autore: Redazione

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