MANCUSO (ATI). “MISURE EMERGENZIALI PER TUTELARE IL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO”

“L’aumento senza precedenti dello spread in salvaguardia mette a repentaglio il sistema idrico integrato. Occorre subito un intervento del governo nazionale e regionale”. E’ quanto scrive in un comunicato stampa il presidente dell’ATI Catania e  sindaco del Comune di Adrano,  On. Fabio Mancuso, che pubblichiamo di seguito:

“In una stagione nella quale l’aumento esponenziale dei costi dell’energia ha già messo in difficoltà famiglie, enti pubblici, società e interi comparti produttivi – compreso quello idrico -il sistema della salvaguardia dovrebbe continuare a garantire coloro che non riescono a onorare gli impegni economici con il fornitore energetico nel cosiddetto mercato libero. Dovrebbe essere un sistema di tutela, di garanzia. Almeno così si configurava in Sicilia fino a quando, dopo che per la prima volta nella storia si è registrato un lotto deserto alla gara Consip per l’energia elettrica, giorno 25 novembre, la gara per il servizio di salvaguardia (che, non essendo stato previsto un “price cap”, ha permesso ai partecipanti di praticare qualunque prezzo) indetta da Acquirente Unico, è stata aggiudicata a Enel

S.p.A con un parametro Omega a 200 euro/MWh. In precedenza, il valore Omega praticato, in Sicilia, era del 17, 80 euro/MWh. Questa variazione abnorme comporterà- con un costo stabile superiore a 500 euro/MWh – un aumento insostenibile dei costi energetici di svariati milioni di euro a scapito dei comuni dell’Ati (gran parte dei quali si trovano in salvaguardia) e per le società che gestiscono il servizio idrico integrato per il biennio 2023-24. Un aumento del 50% sul totale imponibile diventa una mannaia e appare incomprensibile se si pensa peraltro che, in altre regioni, come per esempio la Lombardia, il valore Omega si attesta appena a 15,90 euro/MWh. I sindaci dell’Ati Catania sono impegnati, insieme ai gestori, nel garantire un servizio pubblico essenziale come la captazione, l’adduzione e la distribuzione della risorsa idrica che rischia di essere messo in discussione a causa dello stato di sofferenza dei bilanci degli enti e delle società. Non soltanto ciò pregiudicherebbe gli improcrastinabili investimenti dei quali necessitano le reti ma la stessa gestione dell’ordinario. Quanto avvenuto in questi giorni impone un intervento immediato delle authority e del governo regionale e nazionale per scongiurare le inevitabili conseguenze drammatiche a cui il sistema verrà sottoposto a partire dal 1° gennaio 2023. Servono misure emergenziali decise e tempestive per evitare una crisi che oggi è ampiamente prevedibile nei suoi esatti confini”.

Autore: Redazione

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