Da Lisbona mons. Renna scrive una lettera alla comunità di Adrano in occasione della festa del patrono San Nicolò Politi

Scrive una lettera alla comunità di Adrano, in occasione della festa del patrono San Nicolò Politi, L’arcivescovo Monsignor Luigi Renna, che in questi giorni si trova a Lisbona per la Giornata Mondiale della Gioventù.

«Porto vivo nel cuore il ricordo della celebrazione eucaristica dello scorso anno
e la raccolta preghiera di tutta la Città nella piazza principale, davanti alle reliquie
di San Nicolò. Vi raggiungo con un messaggio che è anzitutto di solidarietà: i
giorni lieti di festa sono stati preceduti da settimane critiche per tutta la nostra
Sicilia, a causa dell’incendio che è divampato nell’aeroporto di Catania, delle
elevate temperature che profilano un cambiamento climatico ineluttabile, dei
blackout che hanno messo a dura prova le famiglie e soprattutto i più fragili,
degli incendi che mani sacrileghe hanno appiccato nelle campagne».
Non si limita al saluto, ma al centro delle parole dell’arcivescovo ci sono i temi
della più stretta attualità, che hanno segnato in questa calda estate la vita dei
cittadini adraniti e dell’intera Sicilia.
«E’ il momento della responsabilità – continua Mons. Renna – mentre
ringraziamo coloro che si sono fatti vicini con la loro professionalità, con la loro
responsabilità di amministratori, con la pazienza del cittadino che cerca di essere
solidale piuttosto che di lamentarsi, ormai dobbiamo fare nostra una strategia,
quella della prevenzione. La prevenzione dai disastri, che richiede un costante
controllo dell’impiantistica di ogni tipo; la prevenzione delle calamità che un
clima tropicale può provocare per la sicurezza e per l’economia; la prevenzione
che è la lungimiranza della politica che non si fermi all’emergenza e non si
accontenti dei rimborsi per le calamità, ma sappia guidare questo momento
storico, anche riconoscendo con umiltà i propri ritardi nella transizione ecologica.
Anche questa è una forma di carità: è la carità sociale e politica, in cui il nostro
prossimo è il “noi tutti” della società e delle generazioni future».
Altro tema che ha mobilitato il paese etneo in questi mesi, è stato quello della
chiusura dello storico convento dei frati cappuccini. La vicenda si è poi conclusa
con l’intervento dell’arcivescovo, che ha affidato la parrocchia di S. Maria degli
Angeli al sacerdote don Pietro Domenico Rapisarda.

«Mentre sono alla GMG penso alla scelta di san Nicolò – conclude il vescovo – un giovane di 17 anni che come Maria Santissima, si alzò, dopo aver ricevuto l’annuncio dell’angelo che sarebbe divenuta la Madre del Signore Gesù, e si recò in fretta da sua cugina Elisabetta. E’ la sollecitudine dei santi che occorre fare nostra. Soprattutto voi giovani, non limitatevi ad indossare il sacco di San Nicolò: indossate le sue virtù, il desiderio di seguire Cristo, di pensare la vostra vita come un dono, di voler cambiare la nostra terra, nella quale tante volte regna l’immobilismo e la sciatteria che non ha cura dei doni immensi che Dio ci ha dato. Alzatevi in un moto di dignità, per abitare gli spazi della vita ecclesialevedete cosa succede quando non ci sono vocazioni? Si chiudono conventi! – della vita sociale con il volontariato, del bene comune in cui esigete più protagonismo e novità di stili. San Nicolò, santo dei giovani, vi aiuti ad essere giovani che vogliono cambiare il mondo con la forza del Vangelo. Vi abbraccio tutti e vi benedico»

 

Autore: Redazione

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