Adrano. Sequestrata discarica abusiva di materiale ferroso in contrada Pulica

Sequestrata discarica abusiva di materiale ferroso ad Adrano. “Il 27 settembre  si legge in una nota del Comune di Adrano  – durante un sopralluogo in Contrada Pulica, è stata riscontrata un’attività sospetta di deposito di materiale ferroso. Nonostante la richiesta di presentare la necessaria documentazione inerente all’attività, effettuata il giorno seguente, è emerso che tale attività non fosse autorizzata, in violazione dell’art. 256 correlato all’art. 208 del D.Lgs nr.152/2006. Si trattava quindi di una vera e propria discarica abusiva. Grazie alla prontezza d’azione della Polizia Municipale, l’intera area è stata posta sotto sequestro preventivo, ai sensi dell’art.321 del codice procedura penale, e il responsabile è stato denunciato. La decisione è stata successivamente convalidata il 3 ottobre dal GIP della Procura di Catania. In tale modo la polizia municipale ha individuato, dopo attenta indagine e controllo del territorio, la seconda discarica abusiva nel territorio adranita in meno di due anni. Un risultato che evidenzia l’impegno costante delle forze di polizia locale nel contrastare tali fenomeni e nel tutelare il nostro territorio. “Siamo profondamente grati alla nostra Polizia Municipale – dichiara Fabio Mancuso, sindaco di Adrano – per il costante impegno per la tutela e la sicurezza del nostro territorio. QuestI interventi dimostrano che l’illegalità non ha spazio nella nostra comunità. Continueremo a lavorare senza sosta per garantire un ambiente sicuro, pulito e rispettoso per tutti i cittadini di Adrano. Invito ogni cittadino a collaborare con le forze dell’ordine segnalando qualsiasi attività sospetta, in modo da poter agire tempestivamente e proteggere la nostra città”. L’amministrazione comunale, tramite la Polizia Municipale e tutte le forze dell’ordine, continuerà la sua azione politica di monitoraggio di ogni angolo del territorio per prevenire e combattere il fenomeno delle discariche abusive e di qualsiasi illegalità diffusa.

Autore: Redazione

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